Nella lingua italiana esistono prestiti linguistici, che non solo vengono accettati, ma adottati e fatti propri. L'inserimento in italiano di anglicismi, ovvero di termini presi in prestito dall'inglese, non è una novità. Un esempio di anglicismo presente nella lingua italiana è "computer". Questo termine, è stato adottato negli anni '80 e oggi è ampiamente utilizzato senza traduzione, diventando parte integrante del lessico quotidiano.
Con il passare del tempo, le professioni moderne, la digitalizzazione della società, le nuove tecnologie e la globalizzazione - in quest'ordine - hanno arricchito la lingua italiana di anglicismi, che in molti casi sono anche neologismi. Infatti gli anglicismi più comuni appartengono ai settori dell'e-learning, dell'informatica e della società dell'informazione e della conoscenza. Un'evoluzione del linguaggio che non piace a tutti: molti linguisti e accademici italiani criticano anglicismi come “influencer”, "boomer" o "hater" considerandoli spesso superflui.
In ogni caso, tutti noi utilizziamo gli anglicismi nella nostra vita quotidiana, che piacciano o meno agli accademici. Quindi, cosa c'è di meglio che conoscere l'origine e il significato di alcuni di essi per poterli usare correttamente?
IL SIGNIFICATO DI ALCUNI DEGLI ANGLICISMI PIÙ COMUNI IN SPAGNOLO
Delivery
La pandemia COVID-19, che ci ha tenuti tutti chiusi in casa dal marzo 2020, ha dato una spinta alle consegne a domicilio o alla consegna di cibo da parte dei ristoranti, che altrimenti sarebbero stati costretti a chiudere a causa delle forti restrizioni e della necessaria distanza sociale. Basta digitare “delivery” in un qualsiasi motore di ricerca e appaiono pagine e pagine di ristoranti, Glovo, Uber Eats, servizi di catering e altri siti legati alla ristorazione. Per chiunque, “delivery” è un anglicismo e, infatti, compare nell'Oxford Dictionary come parola inglese. Tuttavia, la sua etimologia ci porta alla parola francese “délivrer”, il cui significato è l'azione di liberare o consegnare una persona, partorire o anche pronunciare (pronunciare un discorso).
Cool
Sappiamo cosa significa "cool"? Secondo il Cambridge Dictionary, originariamente si riferisce a qualcosa di "lievemente freddo" o "slightly cold in a pleasant way". In altre parole, evoca la sensazione di frescura, come una brezza leggera in un pomeriggio afoso d'estate.
Un'altra accezione, che si avvicina al significato attuale, descrive un atteggiamento calmo, né spaventato né preoccupato, senza essere influenzato da emozioni forti. Esattamente l'atteggiamento trasmesso dai musicisti dell'epoca del cool jazz - ricordiamo Miles Davis o Charlie Parker - che sono stati responsabili dell'estensione di questo significato, come spieghiamo in “The Secret History of the Word Cool”.
Nella sua accezione informale, troviamo i significati che ne giustificano l'uso in italiano: "fashionable in a way that people admire" (alla moda, in un modo che la gente ammira) e "excellent, very good" (eccellente, molto buono).
Random
“Lana Del Rey si è sposata con un tipo random”. Non crediamo che l’amata artista abbia scelto casualmente il suo nuovo marito, anche se, per definizione, "random" significa esattamente questo: qualcosa di fortuito, aleatorio o casuale. Un frutto del caso. Come quella canzone che Spotify riproduce grazie a un algoritmo, senza che tu l'abbia cercata o senza che somigli a nulla presente nelle tue playlist. Tuttavia, il marito di Lana non è un uomo qualsiasi incontrato per strada. È, semplicemente, qualcuno non conosciuto, non famoso: una guida di spazi naturali specializzata in coccodrilli. Qualcuno con cui non ti aspetteresti che si unisse in matrimonio una grande diva indie. "Random" è diventata una parola jolly: sinonimo di imprevedibile, non pianificato, curioso, assurdo, disorganizzato.
Spoiler
Quante volte abbiamo zittito i nostri amici perché non rivelassero dettagli della serie di cui siamo appassionati? Non dare uno spoiler, non rivelare trame e plot twist, è diventato un gesto di rispetto nell'era delle serie. Tuttavia, il dizionario Merriam-Webster offre un'ampia varietà di significati per questa parola, e quello che conosciamo noi è solo al terzo posto. Si pensa che l'uso di spoiler derivi da spoilsport: un nome che indica una persona un po' egoista o antisportiva, il cui atteggiamento in occasione di incontri sociali o durante una partita fa sì che gli altri vengano rovinati. L'origine di 'spoilsport' risale alla fine del XVIII secolo ed è stato ampiamente utilizzato fino al XX secolo. Chiunque abbia visto la meravigliosa serie Downton Abbey ricorderà di aver sentito Lady Mary dire con eleganza e senza rimorsi a qualcuno: “You’re such a spoilsport!” (“Sei proprio un guastafeste!).
Feedback
Ci sono abbastanza sinonimi in italiano per evitare di usare 'feedback': risposta, commento, osservazione, impressione, riscontro... Nonostante ciò, la parola si è affermata, soprattutto per la sua versatilità, in quanto contiene un più ampio spettro di significati, e presumibilmente anche per la sua origine tecnologica. Già nel 1920 è stata registrata nella terminologia dell'elettronica in lingua inglese e un quarto di secolo dopo è entrata nel glossario dei termini scientifici e informatici come “informazione dei risultati di un processo”.
Contemporaneamente, il suo uso si sarebbe esteso alle scienze sociali e in particolare alle scienze della comunicazione. Nel 1955, The Times riportò per la prima volta la parola in questo contesto, ancora con il trattino centrale che avrebbe perso nel tempo: “Only by constant ‘feed~back’ from the receptor can one ascertain how far a message has been understood rightly” (“Solo attraverso un costante ‘feed~back’ da parte del ricevente si può accertare fino a che punto un messaggio è stato compreso correttamente”).